Ogni giorno tanti giovani usano i mezzi pubblici per andare a scuola, all’università o al lavoro. Abbiamo deciso di aiutare i ragazzi e le loro famiglie, con sconti sull’abbonamento. Ecco tutte le informazioni http://www.nicolazingaretti.it/blog/sconti-tpl/
Ecco il blog del Circolo del PD di Coreno che nasce per dare voce a idee, progetti, attività, approfondimenti e proposte che elaboreremo giorno dopo giorno, avendo come unico obiettivo il miglioramento del bene comune. Speriamo sarà uno strumento utile per raggiungere in tempo reale tutti i corenesi; tuttavia non tralasceremo di avere un contatto diretto con le persone: il modo più bello di fare politica. - Il Segretario Mario Costanzo
mercoledì 24 dicembre 2014
venerdì 5 dicembre 2014
mercoledì 19 novembre 2014
giovedì 2 ottobre 2014
mercoledì 24 settembre 2014
mercoledì 10 settembre 2014
LE GIORNATE DEL TESSERAMENTO. ADERISCI AL PD!
Calendario tesseramento PD – Settembre/Ottobre/Novembre
2014.
Sarà possibile tesserarsi al PD presso i locali del circolo PD "A. Moro" nei giorni e orari che seguono.
Venerdì 12 settembre ore 21.00 riunione con apertura tesseramento
Domenica 28 settembre dalle ore 11.30 alle 13.00
Domenica 5 ottobre dalle ore 11.30 alle 13.30
Domenica 12 ottobre dalle ore 11.30 alle 13.00
Sabato 18 ottobre dalle ore 18.30 alle 20.00
Domenica 26 ottobre dalle ore 11.30 alle 13.00
Domenica 9 novembre dalle ore 11.30 alle 13.00
Sabato 15 novembre dalle ore 18.30 alle 20.00
Eventuali modifiche saranno preventivamente e adeguatamente
comunicate attraverso profilo fb Circolo Pd Coreno Ausonio e sul blog pdcoreno.blogspot.it
giovedì 4 settembre 2014
Festa Democratica de L'Unità 2014 - Un grazie alle tante persone intervenute e appuntamento all'estate prossima!
Festa Democratica de L'Unità 2014.
Un grazie a tutte le persone che hanno collaborato per la migliore riuscita della festa, elaborando articoli da pubblicare sul giornalino "Impegno per Coreno", predisponendo la cartellonistica per la mostra politico/amministrativa, offrendo la loro disponibilità a parlare nel convegno del pomeriggio "Gioco responsabile, una sfida possibile" o nello spazio politico della sera, collaborando per l'allestimento dello stand e per il suo migliore funzionamento, nonchè per smontare e risistemare il tutto.
Un grazie alle tante persone intervenute e appuntamento alle prossime iniziative invernali e per la festa all'estate prossima!
mercoledì 3 settembre 2014
Impegno per Coreno 2014
IMPEGNO PER CORENO
Ecco il notiziario politico amministrativo distribuito in occasione della 7° Festa democratica di agosto 2014, organizzata dal nostro Circolo "Aldo Moro" di Coreno Ausonio.
(clicca qui per scaricare il file pdf 2,58 Mb)
Ecco il notiziario politico amministrativo distribuito in occasione della 7° Festa democratica di agosto 2014, organizzata dal nostro Circolo "Aldo Moro" di Coreno Ausonio.
(clicca qui per scaricare il file pdf 2,58 Mb)
venerdì 29 agosto 2014
martedì 26 agosto 2014
martedì 8 luglio 2014
Giovanna Stabile (PD) : grazie al governo Renzi concessi 39mila euro per le scuole di Coreno Ausonio.
Nella giornata di sabato sul sito del governo è stato pubblicato l’elenco dei comuni finanziati dal governo Renzi per il miglioramento delle scuole sui vari progetti Scuole Belle, Scuole Sicure e Scuole Nuove. Tra questi figura anche il finanziamento per un totale di 39.284,80 euro progetto “Scuole Belle” ( 7.856,96 + 19.642,40 + 11.785,44) e dovrà riguardare lavori di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale destinato alle scuole del comune di Coreno Ausonio. Ad annunciarlo alla comunità corenese è Giovanna Stabile (in foto con Renzi), componente del direttivo cittadino del circolo democratico e da sempre impegnata nella scuola, che argomenta : “ finalmente il Governo investe sulla scuola e anche sulle scuole dei piccoli comuni. Un segnale importante del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Partito Democratico che consentirà anche nel nostro piccolo comune di offrire ai nostri figli scuole ammodernate e sempre più efficienti”. Il circolo del partito democratico di Coreno ringrazia il Segretario Nazionale del Partito Matteo Renzi per questa nuova sensibilità verso la scuola innescata nel governo e si dice sicuro che con Renzi l’Italia cambi verso anche sulla Scuola.
venerdì 18 aprile 2014
sabato 12 aprile 2014
70 anni fa la tragedia in località "Macchia"
12 aprile 1944 - 12 aprile 2014
In piena notte un plotone di soldati tedeschi si diresse verso la casella alla Macchia e vi compì una strage. Cercavano un pilota americano paracadutatosi sulle nostre montagne e nascosto da una famiglia corenese... Una conosciuta umanità che ci inorgoglisce tutti, una chiara semplicità che fa del nostro popolo e delle 4 vittime e dei feriti, stelle della comunità...
mercoledì 9 aprile 2014
lunedì 31 marzo 2014
martedì 25 marzo 2014
Nicola Zingaretti - Un anno, fa. 12 mesi di fatti, per cambiare il Lazio.
Ecco il racconto del nostro lavoro. Leggi tutti i progetti e le azioni che abbiamo realizzato in un solo anno
http://www.nicolazingaretti.it/per-il-lazio/un-anno-fa/
http://www.nicolazingaretti.it/per-il-lazio/un-anno-fa/
sabato 22 marzo 2014
venerdì 21 marzo 2014
lunedì 17 marzo 2014
16 marzo 1978 - 16 marzo 2014. Sintesi del lavoro delle Commissioni parlamentari d'inchiesta sul rapimento di Aldo Moro e sull'omicidio dei cinque uomini della scorta in via Fani a Roma.
Sono passati 36 anni dal 16 marzo 1978, data del rapimento di Aldo Moro e dell’omicidio dei cinque uomini della sua scorta in via Fani a Roma.
Il Gruppo Pd della Camera dei Deputati ha realizzato una sintesi dell'enorme lavoro svolto dalle Commissioni parlamentari d'Inchiesta sulla strage di Via Fani, succedutesi in questi anni.
La trovate qui:
http://www.deputatipd.it/PDF/Pubblicazioni/Volume_Moro.pdf
http://www.deputatipd.it/PDF/Pubblicazioni/Volume_Moro.pdf
venerdì 7 marzo 2014
Focus interessante sulla programmazione europea 2014/2020.
Coreno Ausonio – Focus interessante del PD sulla programmazione europea 2014/2020
Si è svolto nei giorni scorsi, presso la sala polifunzionale del Comune di Coreno Ausonio, il convegno “L’Europa delle Opportunità : innovazione e creatività per il territorio” organizzato dal neo coordinamento locale del circolo democratico corenese. Numerosi i cittadini di Coreno e dell’intero cassinate, nonché diversi Sindaci e amministratori locali, che sono intervenuti all’iniziativa per conoscere tutte le opportunità offerte dall’Europa.
“Un convegno particolarmente interessante – si legge nella nota – se si pensa che sta per iniziare l’implementazione della nuova programmazione europea 2014-2020 che vede, in un contesto europeo dove i fondi totali per la coesione sono stati inappropriatamente ridotti in termini reali dell’8%, l’Italia che è riuscita ad assicurarsi un pur lieve incremento: dai 29,4 miliardi di euro del 2007-2013 a un valore di circa 29,6 del prossimo periodo”. “Vista la grave crisi della finanza pubblica italiana sia nazionale che regionale e locale – commentano gli organizzatori – è un’occasione da saper sfruttare bene. C’è quindi la necessità di farsi trovare preparati”.
“Da queste considerazioni – continuano gli organizzatori – è nata l’idea del circolo PD di Coreno di organizzare il convegno sui fondi comunitari. Un convegno nel quale si è spaziato dalla programmazione europea generale a quella che più da vicino potrebbe interessare l’economia locale. Durante il focus informativo – spiegano – diversi spunti interessanti sono emersi, tra cui la proposta di Simone Costanzo che ha puntato sull’importanza di far circolare le informazioni tra i cittadini circa i bandi aperti e le opportunità che offre l’Europa, vista troppo distante e sentita solo per il rigorismo che chiede al nostro paese, immaginando di istituire tra diverse municipalità un Punto Informativo specifico e a tal proposito ha citato l’esperienza positiva dell’Europe Direct finanziata e attivata presso la Provincia di Frosinone con la giunta Scalia e tutt’ora attiva”.
Al convegno sono intervenuti gli eurodeputati Francesco De Angelis e Silvia Costa che hanno rappresentato i risultati positivi raggiunti in sede di attribuzione di fondi all’Italia, così come la direttiva rivoluzionaria sulla necessità di rispettare il termine di 30 gg nel pagamento dei fornitori da parte della P.a. “ Hanno illustrato – si legge nella nota – la nuova programmazione 2014/2020 e si pensi a Horizon 2020, Europa Creativa 2014/2020, il Programma Sportivo (presente per la prima volta), l’aumento di fondi per l’Erasmus (per fare un’esperienza di studio all’Estero) conosciuta da molti e poi spiegato altri Erasmus poco conosciuti come Erasmus Mundus che finanzia Corsi congiunti di livello master, di dottorato con enormi agevolazioni finanziarie, Erasmus per giovani imprenditori che è un programma di scambio transfrontaliero che offre ai nuovi imprenditori – o aspiranti tali – l’opportunità di imparare i segreti del mestiere da professionisti già affermati che gestiscono piccole o medie imprese in un altro paese partecipante al programma. L’On. Costa ha spiegato che ci sono fondi per i cammini della solidarietà, del dialogo interculturale e intergenerazionale, valorizzazione del patrimonio, ma anche sugli assi di sviluppo territoriale.
A rappresentare la Regione Lazio e i fondi indiretti gestiti dalla stessa, è intervenuto l’On. Mauro Buschini “che– si legge nella nota – ha posto l’accento sul fatto che vista la crisi finanziaria della Regione Lazio per i prossimi anni i veri fondi sono quelli europei che per la Regione Lazio ammontano a 3,5 miliardi di euro e sulla necessità di spenderli bene e sul percorso avviato dal Presidente Zingaretti di coinvolgere i cittadini nel decidere come spenderli. A tal fine sono attivi alcuni link sul sito di Sviluppo Lazio per recepire le idee dei cittadini sia sui fondi destinati all’industria e sia sui fondi del PSR destinati al comparto agricolo, così da tenerne conto in sede di programmazione regionale”.
Durante la discussione che ha accompagnato gli interventi degli ospiti è emersa la richiesta di tener conto anche delle esigenze della Fiat e dell’indotto prevedendo un maggior finanziamento della legge 46 sulla Fiat e prevedendo il rifinanziamento della legge sui distretti industriali e ulteriori iniziative di sostegno al comparto estrattivo.
L’augurio del Partito Democratico è che dopo le informazioni fornite si avvii a livello locale tra tutti gli attori del territorio una fase di programmazione e di elaborazione progettuale per farsi trovare pronti per provare ad ottenere i finanziamenti europei e dare risposte ai territori e alle loro economie e in particolare il pensiero va al comparto estrattivo, al comparto automobilistico, al mondo agricolo, ai giovani e all’Università.
Dopo il saluto del coordinatore del circolo PD Mario Costanzo, l’intervento del Dott. Orazio Riccardi, esperto in programmazione e fondi europei, sono seguiti gli interventi di Simone Costanzo, dirigente prov.le PD, dell’on. Mauro Buschini, Presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio e degli Eurodeputati Francesco De Angelis, componente della Commissione Industria-ricerca e sviluppo regionale e di Silvia Costa, relatrice di Europa Creativa 2014-2020.
Coordinamento Circolo “A. Moro” – Partito Democratico Coreno Ausonio
(Pubblicato il 4 marzo 2013 su www.tg24.info)
Alcune foto scattate durante il convegno.
Alcune foto scattate durante il convegno.
sabato 22 febbraio 2014
giovedì 13 febbraio 2014
Domenica 16 febbraio 2014 - PRIMARIE APERTE PER L'ELEZIONE DEL SEGRETARIO E DELL' ASSEMBLEA REGIONALE PD.
Domenica 16 febbraio 2014, dalle ore 9.00 alle ore 20.00, presso i locali del circolo PD "A. Moro" di Coreno Ausonio siti in via A. Manzoni sarà allestito il seggio per votare per il segretario regionale e per i componenti dell'assemblea regionale PD.
Di seguito la scheda con i candidati per la segreteria regionale e le liste che sostengono i medesimi
PARTECIPA, SCEGLI !
lunedì 10 febbraio 2014
lunedì 27 gennaio 2014
L'importanza della Memoria e la necessità di prendere coscienza di eventi contemporanei che riguardano i diritti dell'uomo, le privazioni, la povertà.....
Il Circolo del Partito Democratico di Coreno Ausonio ricorda la Shoah pubblicando l'intervista rilasciata oggi (27.01.2014) dalla scrittrice Lizzie Doron (nata a Tel Aviv nel 1953) al quotidiano La Repubblica. Un'intervista che ci invita a studiare gli eventi della Shoah per avere una coscienza completa e a contestualizzare....
(foto di archivio)
(foto di archivio)
Il difficile senso della memoria sulla Shoah
Ospitiamo un
contributo della scrittrice israeliana, in Italia per una serie di incontri
sull'Olocausto: "Non posso che constatare come questa mutazione della
memoria abbia completamente seppellito quelle testimonianze intime, genuine,
dolenti, anche sarcastiche che ho vissuto da bambina"
di LIZZIE DORON
27 gennaio 2014
PER RICORDARE abbiamo
avuto bisogno di una legge. Il giorno della memoria in Israele è stato sancito
dal parlamento nel 1959 dopo una battaglia pubblica condotta dai sopravvissuti.
"In questo giorno," recita la legge "si rispetteranno in tutti i
luoghi del paese due minuti di silenzio, si terranno iniziative e cerimonie, le
bandiere saranno a mezz'asta, i locali di svago chiusi, i programmi della radio
saranno dedicati all'argomento". Il giorno della memoria internazionale è
stato decretato dall'Onu nel 2005 con una risoluzione che richiama al ricordo
della Shoah in modo che altri genocidi non possano più essere perpetrati in
futuro. Come tutte le leggi, anche queste devono essere applicate. Ma come?
Nei primi anni dello Stato d'Israele il problema non si poneva, dal momento che la Shoah era rimossa dalla coscienza collettiva del paese che amava piuttosto farsi suggestionare dalla potenza di Tzahal, il nostro "Esercito per la difesa di Israele" che forse era anche un "Esercito per la terapia di gruppo di Israele". I sopravvissuti, la loro debolezza, il loro essersi arresi e fatti deportare nei campi "come pecore al macello", questo era d'intralcio per un paese appena nato, che voleva essere forte, che avrebbe dovuto combattere e che desiderava far sorgere un nuovo ebreo indipendente dalle polveri della diaspora. I soldati invece erano belli, giovani e pieni di vita e ardore per il futuro.
Ricordo bene come li ammirassi da bambina, una bambina che viveva in un quartiere di sopravvissuti e che da lì sognava di fuggire per raggiungere qualche kibbutz. Un quartiere dove la memoria era relegata ai sussurri notturni delle donne nei cortili, alla follia di Djusia, la nostra vicina, che raccontava solo al suo cane di come si fosse costretta a sorridere mentre uccidevano sua madre, pensando, povera bambina, che così non si sarebbero accorti che era ebrea; o ai silenzi di mia madre che ad ogni domanda rispondeva: "Io penso ai morti, te pensa ai vivi". E queste parole rimangono fino ad oggi in me come una domanda su come gestire la memoria.
In seguito al processo Eichmann, all'esposizione pubblica e dirompente della Catastrofe, il ricordo della Shoah ha iniziato un nuovo percorso inarrestabile, ramificatosi in molte direzioni, gonfiandosi sempre di più, portando le sofferenze e le immagini dei sopravvissuti al centro dell'immaginazione collettiva, fino a conquistarsi un posto fondante nell'identità degli israeliani.
Il giorno della memoria è diventato il simbolo e l'apice di questo processo fatto di cerimonie pubbliche, programmi educativi, comitive ad Auschwitz, discorsi, programmi radio e TV, canti e poesie, libri e film, un coinvolgimento generale che a tratti farebbe pensare a una vera e propria industria della memoria - nella quale si possono trovare cose positive e costruttive ed altre banali e retoriche.
Anche se sono abituata a cercare sempre il lato buono delle cose, non posso che constatare come questa mutazione della memoria abbia completamente seppellito quelle testimonianze intime, genuine, dolenti, anche sarcastiche che ho vissuto da bambina nel mio quartiere, ed è pungente la sensazione che nient'altro potrà mai eguagliare la testimonianza di quelle persone che portavano avanti la propria memoria nella solitudine delle proprie case, nell'ombra dei cortili. Per questo insisto forse a parlare solo di loro nei miei libri.
Ma questo significa forse che dovremmo dire: "Aboliamo il giorno della memoria!" o "Sono contro il giorno della memoria!". Non credo. Per diversi motivi.
Il primo sono i giovani, gli studenti che si affacciano al mondo e alle riflessioni sul mondo. Penso che essi meritino di poter affrontare lo studio della Shoah, come punto di partenza per prendere coscienza di temi decisivi come la presenza del male nel mondo, i diritti umani, la libertà di pensiero. Essi sono vergini rispetto alle tematiche della memoria, ogni generazione è anche una nuova possibilità di rimodellare e migliorare il nostro modo di fare memoria.
Questo ci porta a un secondo motivo, più filosofico. Penso che il senso della vita di un essere umano sia quello di migliorarsi, di studiare, di sfidare se stesso, di progredire; dunque cancellare una questione difficile - come il fare memoria appunto - non può essere una soluzione, ma è solo una mancanza di responsabilità e una rinuncia al senso della nostra esistenza.
Un terzo motivo è il valore che voglio comunque dare alla collettività. Il giorno della memoria mette in gioco moltissime persone, anzi, cittadini; essi sono tutti coinvolti in un progetto comune il cui significato di fondo è nobile e può essere costruttivo. So per esperienza che moltissime di queste persone sono mosse da sentimenti puri e un limpido desiderio di confrontarsi. Credo che non dovremmo frustrare questo sforzo collettivo, nonostante i rischi di banalizzazione e sacralizzazione della memoria.
Tuttavia si pone la domanda: come rendere costruttivo, sensato, attuale il giorno della memoria? Non ho una risposta a questo, ma solo alcuni pensieri.
Il primo è lo studio. Al ricordo, alla cerimonia, alla commozione deve essere sempre fatto precedere uno studio, poiché non c'è niente di più vacuo e transitorio di una celebrazione emotiva priva di una profonda conoscenza e comprensione della Storia. Nessuno sviluppo della memoria è possibile senza conoscenza.
Credo poi che oggi si debba trovare il coraggio e la saggezza per accostare al ricordo della Shoah lo studio e la presa di coscienza di eventi contemporanei che toccano il tema dei diritti dell'uomo, delle privazioni, della povertà, ogni tema che veda l'umanità soccombere in qualsiasi luogo del mondo. Ricordare i morti, ma pensare anche ai vivi.
E' forse è per questo che continuo a scomporre tutto l'apparato costruito intorno alla memoria che mi separa dalle parole, gli sguardi, i gesti di quei sopravvissuti che ho conosciuto da bambina - per poter ritornare a mia madre e chiederle: "Mamma, come si fa a pensare ai vivi?".
Scrivendo, mi viene in mente che parecchi anni fa un editor mi disse: "Lizzie, peccato che con le tue capacità scrivi solo di Shoah, la Shoah non vende, dovresti scrivere una storia d'amore".
Se lo dovessi rincontrare oggi, gli direi: "Avevi torto, la Shoah vende...". Ma questo non significa che non vorrei tanto poter scrivere una storia d'amore.
Lizzie Doron è nata a Tel Aviv nel 1953. In Italia i suoi romanzi sono pubblicati dalla Casa Editrice Giuntina: 'Perché non sei venuta prima della guerra?', 'C'era una volta una famiglia', 'Giornate tranquille', 'Salta, corri, canta'. Ad aprile uscirà il nuovo romanzo 'L'inizio di qualcosa di bello'. In questi giorni è in Italia per tenere delle conferenze sulla Memoria.
Nei primi anni dello Stato d'Israele il problema non si poneva, dal momento che la Shoah era rimossa dalla coscienza collettiva del paese che amava piuttosto farsi suggestionare dalla potenza di Tzahal, il nostro "Esercito per la difesa di Israele" che forse era anche un "Esercito per la terapia di gruppo di Israele". I sopravvissuti, la loro debolezza, il loro essersi arresi e fatti deportare nei campi "come pecore al macello", questo era d'intralcio per un paese appena nato, che voleva essere forte, che avrebbe dovuto combattere e che desiderava far sorgere un nuovo ebreo indipendente dalle polveri della diaspora. I soldati invece erano belli, giovani e pieni di vita e ardore per il futuro.
Ricordo bene come li ammirassi da bambina, una bambina che viveva in un quartiere di sopravvissuti e che da lì sognava di fuggire per raggiungere qualche kibbutz. Un quartiere dove la memoria era relegata ai sussurri notturni delle donne nei cortili, alla follia di Djusia, la nostra vicina, che raccontava solo al suo cane di come si fosse costretta a sorridere mentre uccidevano sua madre, pensando, povera bambina, che così non si sarebbero accorti che era ebrea; o ai silenzi di mia madre che ad ogni domanda rispondeva: "Io penso ai morti, te pensa ai vivi". E queste parole rimangono fino ad oggi in me come una domanda su come gestire la memoria.
In seguito al processo Eichmann, all'esposizione pubblica e dirompente della Catastrofe, il ricordo della Shoah ha iniziato un nuovo percorso inarrestabile, ramificatosi in molte direzioni, gonfiandosi sempre di più, portando le sofferenze e le immagini dei sopravvissuti al centro dell'immaginazione collettiva, fino a conquistarsi un posto fondante nell'identità degli israeliani.
Il giorno della memoria è diventato il simbolo e l'apice di questo processo fatto di cerimonie pubbliche, programmi educativi, comitive ad Auschwitz, discorsi, programmi radio e TV, canti e poesie, libri e film, un coinvolgimento generale che a tratti farebbe pensare a una vera e propria industria della memoria - nella quale si possono trovare cose positive e costruttive ed altre banali e retoriche.
Anche se sono abituata a cercare sempre il lato buono delle cose, non posso che constatare come questa mutazione della memoria abbia completamente seppellito quelle testimonianze intime, genuine, dolenti, anche sarcastiche che ho vissuto da bambina nel mio quartiere, ed è pungente la sensazione che nient'altro potrà mai eguagliare la testimonianza di quelle persone che portavano avanti la propria memoria nella solitudine delle proprie case, nell'ombra dei cortili. Per questo insisto forse a parlare solo di loro nei miei libri.
Ma questo significa forse che dovremmo dire: "Aboliamo il giorno della memoria!" o "Sono contro il giorno della memoria!". Non credo. Per diversi motivi.
Il primo sono i giovani, gli studenti che si affacciano al mondo e alle riflessioni sul mondo. Penso che essi meritino di poter affrontare lo studio della Shoah, come punto di partenza per prendere coscienza di temi decisivi come la presenza del male nel mondo, i diritti umani, la libertà di pensiero. Essi sono vergini rispetto alle tematiche della memoria, ogni generazione è anche una nuova possibilità di rimodellare e migliorare il nostro modo di fare memoria.
Questo ci porta a un secondo motivo, più filosofico. Penso che il senso della vita di un essere umano sia quello di migliorarsi, di studiare, di sfidare se stesso, di progredire; dunque cancellare una questione difficile - come il fare memoria appunto - non può essere una soluzione, ma è solo una mancanza di responsabilità e una rinuncia al senso della nostra esistenza.
Un terzo motivo è il valore che voglio comunque dare alla collettività. Il giorno della memoria mette in gioco moltissime persone, anzi, cittadini; essi sono tutti coinvolti in un progetto comune il cui significato di fondo è nobile e può essere costruttivo. So per esperienza che moltissime di queste persone sono mosse da sentimenti puri e un limpido desiderio di confrontarsi. Credo che non dovremmo frustrare questo sforzo collettivo, nonostante i rischi di banalizzazione e sacralizzazione della memoria.
Tuttavia si pone la domanda: come rendere costruttivo, sensato, attuale il giorno della memoria? Non ho una risposta a questo, ma solo alcuni pensieri.
Il primo è lo studio. Al ricordo, alla cerimonia, alla commozione deve essere sempre fatto precedere uno studio, poiché non c'è niente di più vacuo e transitorio di una celebrazione emotiva priva di una profonda conoscenza e comprensione della Storia. Nessuno sviluppo della memoria è possibile senza conoscenza.
Credo poi che oggi si debba trovare il coraggio e la saggezza per accostare al ricordo della Shoah lo studio e la presa di coscienza di eventi contemporanei che toccano il tema dei diritti dell'uomo, delle privazioni, della povertà, ogni tema che veda l'umanità soccombere in qualsiasi luogo del mondo. Ricordare i morti, ma pensare anche ai vivi.
E' forse è per questo che continuo a scomporre tutto l'apparato costruito intorno alla memoria che mi separa dalle parole, gli sguardi, i gesti di quei sopravvissuti che ho conosciuto da bambina - per poter ritornare a mia madre e chiederle: "Mamma, come si fa a pensare ai vivi?".
Scrivendo, mi viene in mente che parecchi anni fa un editor mi disse: "Lizzie, peccato che con le tue capacità scrivi solo di Shoah, la Shoah non vende, dovresti scrivere una storia d'amore".
Se lo dovessi rincontrare oggi, gli direi: "Avevi torto, la Shoah vende...". Ma questo non significa che non vorrei tanto poter scrivere una storia d'amore.
Lizzie Doron è nata a Tel Aviv nel 1953. In Italia i suoi romanzi sono pubblicati dalla Casa Editrice Giuntina: 'Perché non sei venuta prima della guerra?', 'C'era una volta una famiglia', 'Giornate tranquille', 'Salta, corri, canta'. Ad aprile uscirà il nuovo romanzo 'L'inizio di qualcosa di bello'. In questi giorni è in Italia per tenere delle conferenze sulla Memoria.
Fonte: La Repubblica 27.01.2014.
mercoledì 22 gennaio 2014
La mappa d’Italia degli incentivi ai giovani. Regione per regione, per sfidare la crisi.
l’elaborazione dell’associazione adapt: come districarsi nella giungla di fondi
La mappa d’Italia degli incentivi ai giovani
Regione per regione, per sfidare la crisi
Regione per regione, per sfidare la crisi
Tiraboschi: «Troppe sovrapposizioni tra Stato ed enti locali e il rischio di dissipare le risorse». Ma la youth guarantee...
l’elaborazione dell’associazione adapt: come districarsi nella giungla di
fondiLa mappa d’Italia degli incentivi ai giovani
Regione per regione, per sfidare la crisiTiraboschi: «Troppe sovrapposizioni tra Stato ed enti locali e il rischio di dissipare le risorse». Ma la youth guaraIIIn Abruzzo stanno provando a fare «goal»(giovani opportunità per attività lavorative) con incentivi all’imprenditorialità per i giovani fino a 35 anni. A Bolzano hanno appena introdotto uno dei capisaldi della Youth Guarantee di estrazione nordica, la mobilità: «I disoccupati under 30 sono obbligati a prescindere dalla residenza ad accettare qualsiasi attività lavorativa in Alto Adige». In Calabria provano a mitigare la «desertificazione industriale» con delle «borse lavoro» destinate alle imprese «per integrare il salario dei dipendenti erogando loro formazione continua».
Regione per regione, per sfidare la crisiTiraboschi: «Troppe sovrapposizioni tra Stato ed enti locali e il rischio di dissipare le risorse». Ma la youth guaraIIIn Abruzzo stanno provando a fare «goal»(giovani opportunità per attività lavorative) con incentivi all’imprenditorialità per i giovani fino a 35 anni. A Bolzano hanno appena introdotto uno dei capisaldi della Youth Guarantee di estrazione nordica, la mobilità: «I disoccupati under 30 sono obbligati a prescindere dalla residenza ad accettare qualsiasi attività lavorativa in Alto Adige». In Calabria provano a mitigare la «desertificazione industriale» con delle «borse lavoro» destinate alle imprese «per integrare il salario dei dipendenti erogando loro formazione continua».
LE RISORSE - L’Emilia Romagna è la più generosa: un
fondo da 20 milioni di euro per la stabilizzazione dei lavoratori con incentivi
fino a 12mila euro per le aziende che trasformano un contratto precario in
assunzione a tempo indeterminato. In Friuli la dicitura chiave sembra essere «a
fondo perduto», come i finanziamenti alle imprese che assumono soggetti ad
elevata qualificazione professionale, e fondi ai giovani per l’avvio di
iniziative imprenditoriali. Il Lazio gioca d’anticipo perché ha introdotto dei
voucher di 10 euro acquistabili dalle aziende che utilizzano giovani lavoratori
residenti nella regione: valgono come contribuzione previdenziale aggiuntiva. E
sta provando a sostenere le professioni con incentivi alla aziende che si
avvalgono della consulenza di giovani professionisti under 35.
LO SCENARIO - Nell’Italia afflitta da una
disoccupazione giovanile a doppia cifra abbiamo provato a fare il punto - con
l’aiuto dell’associazione Adapt fondata da Marco Biagi attiva in studi e
ricerche sul lavoro - su tutti e i bandi e le iniziative regionali che hanno
come obiettivo quello di creare occupazione (qui troverete in formato pdf tutti
i programmi divisi per regione con tanto di link correlati per inoltrare
domande e curricula). Una premessa doverosa: la materia è così
complessa e disorganica che sarà ovviamente sfuggito qualcosa anche per la
difficoltà di accedere alle informazioni, segnala Francesca Fazio, ricercatrice
di Adapt e curatrice del documento: «Alcuni siti regionali non permettono
all’utente di avere un quadro chiaro e immediato degli incentivi disponibili e
dei criteri di eleggibilità per ottenerli». Eppure può essere un interessante
caleidoscopio (qui la mappa interattiva con i bandi principali)
per capire come le Regioni si stanno adoperando per mitigare gli effetti della
Grande Crisi.
I MODELLI - Dice Michele Tiraboschi, coordinatore
del gruppo di studio Adapt e docente di diritto del lavoro all’università di
Modena e Reggio Emilia, come le linee di intervento delle regioni possono
essere sintetizzate in quattro direttrici: «Incentivi all’auto-imprenditorialità
e alle startup, contributi alle imprese per la stabilizzazione dei lavoratori,
finanziamenti per stage, tirocini, contratti di apprendistato, risorse per
programmi formativi come master e dottorati da effettuare nelle università».
Lodevoli intenti declinati in bandi diffusi capillarmente su tutto il
territorio nazionale e attuati soprattutto con i fondi dell’Unione europea.
Eppure - al netto dei tentativi - il rischio è di inutili sovrapposizioni fra
le iniziative decise dallo Stato centrale e le ambizioni delle regioni.
I PROBLEMI - Rileva Tiraboschi: «Spesso
l’informazione dell’apertura dei bandi non arriva ai potenziali destinatari.
Pochi sanno che cosa le regioni hanno deciso per creare occupazione, i
programmi sono spesso nascosti tra le pieghe dei portali». Così il corollario è
che le iniziative - spesso frammentate in decine di microinterventi e tradotte
in norme legate a regolamenti e direttive regionali - non trovino effettiva
applicazione perché la domanda - che pure è alta - non viene sostanzialmente
raggiunta. Un caso scuola è quello della Basilicata dove sono state bandite
borse di 10mila euro per giovani ricercatori. Peccato che i tempi per
presentare la domanda erano così ristretti che in sostanza se ne sono accorti in
pochi.
LA STAFFETTA - Eppure le idee non mancano: ad esempio
Campania, Lombardia ed Emilia Romagna hanno scommesso sulla «staffetta
generazionale» con il sostegno del programma «Welfare to work» di Italia
Lavoro: s’incentiva il lavoratore in avvicinamento all’età pensionabile ad
accettare un part- time (con il riconoscimento contestuale dei contributi
figurativi) in cambio dell’assunzione di un giovane . O ancora: la regione
Marche ha ideato un «Creative ground Contest» con il quale vengono finanziate idee
imprenditoriali in ambito culturale. In Liguria invece legano gli incentivi
alla riscoperta dei mestieri e dell’artigianato. Obiettivo: «La riscoperta dei
settori produttivi tipici della nostra terra».
LA YOUTH GUARANTEE - Peccato che anche i propositi migliori
vengano attenuati da questa parcellizzazione degli interventi. Dice Tiraboschi
che la panacea può essere la Youth Guarantee su cui il ministro Giovannini ha
aperto il cantiere da qualche mese: «Perché introduce una regia centrale delle
iniziative, scommette sulla formazione e sulle politiche attive». Altrimenti i
pezzi sono talmente tanti che il mosaico non si chiude mai.
martedì 21 gennaio 2014
Con Nicola Zingaretti sconti per i giovani che usufruiscono del trasporto pubblico !
21 gennaio 2014 - Trasporto pubblico: ecco gli sconti per i giovani che hanno meno di 30 anni. In questo modo aiutiamo le famiglie e i giovani pendolari della nostra Regione che ogni giorno usano i mezzi pubblici per andare a scuola, all’università o al lavoro. Ecco tutte le informazioni
Per questo abbiamo deciso di dare un aiuto concreto ai pendolari, alle famiglie, ai più giovani. Abbiamo attivato infatti le agevolazioni sulle tariffe del trasporto pubblico, con un investimento di 12 milioni di euro.
Come funzionano le agevolazioni?
Sconti a partire dal 50% per i giovani sotto i 30 anni. E con un reddito ISEE inferiore a 20.000 euro. Gli sconti riguarderanno l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico regionale su ferro e su gomma, come ad esempio la tessera annuale Metrebus.
Sconti fino al 70% e al 90% nel caso di particolari condizioni familiari o di disagio sociale. Un esempio? Il caso in cui l’intestatario dell’abbonamento o un componente del suo nucleo familiare presenti handicap gravi. Queste agevolazioni valgono anche nel caso di orfani.
Sconti del 70% per studenti meritevoli e studenti lavoratori. Per sostenere i ragazzi che si sono distinti per il loro impegno scolastico e quelli che conciliano lo studio con il lavoro.
Oltre a essere una boccata di ossigeno per tantissimi giovani, questo provvedimento rappresenta anche un incentivo a usare il trasporto pubblico difendendo l’ambiente e diminuendo il traffico.
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